implantologia

Come medico, sono sempre alla ricerca di soluzioni efficaci per aiutare i miei pazienti a raggiungere un peso sano. Recentemente, ho notato risultati promettenti in alcuni pazienti che hanno utilizzato Redusizer come supporto al loro programma alimentare. Le gocce sembrano aiutare a ridurre l'appetito senza effetti collaterali significativi. Ho approfondito le informazioni e ho trovato recensioni interessanti trustpilot.com/review/redusizer-it.com. Sebbene sia fondamentale combinare l'uso del prodotto con una dieta equilibrata e attività fisica, credo che Redusizer possa essere un valido aiuto nel percorso di dimagrimento per alcune persone. Continuerò a monitorare i progressi dei miei pazienti per valutare l'efficacia a lungo termine.

  • lavoro ultimato - provvisorio di elemento singolo
    Gestione ed importanza del provvisorio Gestione ed importanza del provvisorio

    Gestione ed importanza del provvisorio

Gestione ed importanza del provvisorio

Gestione ed Importanza del provvisorio: definizione e utilizzi.

Spesso siamo portati sia noi medici che i pazienti a sottovalutare il compito del provvisorio sia esso di un elemento che ponte con più denti, sarà forse per il nome che indica un qualcosa di transitorio o poco efficiente.

In realtà non è assolutamente così, infatti il provvisorio risulta assolutamente imprescindibile per arrivare ad un lavoro definitivo ben realizzato sia da un punto di vista estetico che funzionale. Molto spesso infatti la malleabilità della resina consente di modificare il moncone sottostante nella maniera più efficace possibile tale poi da riversarsi sul lavoro definitivo. Nei lavori sui settori anteriori poi dove è fondamentale una componente estetica oltre a preparare al meglio i monconi sottostanti il provvisorio ci da la possibilità di effettuare tutte le modifiche che vogliamo ( lunghezza dei denti, forma,colore, inclinazione etc) da riversare poi nella preparazione del lavoro definitivo sia che esso venga realizzato in metallo ceramica che in zirconia.

Ma che arco temporale identifica la parola provvisorio? La risposta è che non c’è un arco temporale definito, il provvisorio non scade, ma ha dei vincoli di durata dovuti all’usura, più evidenti nei ponti a tre o più elementi rispetto ad un provvisorio ad elemento singolo, e alla preservazione dei monconi sottostanti che se lasciati con un provvisorio per tempi troppo lunghi possono andare incontro a carie anche particolarmente destruenti.

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Da | 16 maggio, 2013|blog|0 Commenti
  • Cattura
    Impianto post estrattivo- video Impianto post estrattivo- video

    Impianto post estrattivo- video

Impianto post estrattivo- video

Impianto Post Estrattivo.

In questo intervento si procede prima all’estrazione del dente compromesso e successivamente si colloca l’impianto nell’alveolo residuo previa preparazione con le apposite frese e se necessario una piccola ricostruzione ossea per garantire una più sicura integrazione. L’intervento si conclude con una sutura che lascerà l’impianto sotto la gengiva.

  • Immagine1
    Implantologia e parodontologia: video intervista Implantologia e parodontologia: video intervista

    Implantologia e parodontologia: video intervista

Implantologia e parodontologia: video intervista

Implantologia e parodontologia: video intervista

Impianti osseo integrati in posizione 14 e 16

1° FASE RICOSTRUZIONE OSSEA
2° FASE IMPIANTO
3° FASE FINALIZZAZIONE CON DENTI

 

  • struttura in zirconio su settori anteriori
    Estetica in Implantologia: Connubio possibile? Estetica in Implantologia: Connubio possibile?

    Estetica in Implantologia: Connubio possibile?

Estetica in Implantologia: Connubio possibile?

Oggi come non mai è richiesto alla nostra categoria di coniugare l’efficienza di un restauro o di una riabilitazione, alla sua resa estetica. Molto spesso ci viene chiesto di rimuovere otturazioni anche in buono stato solo perchè scure anche se in settori poco visibili. Questo ci fa capire quanto siano cresciute le aspettative estetiche del paziente sempre alla ricerca di trattamenti che accrescano la brillantezza e la resa estetica della propria dentatura. Sarebbe anacronistico quindi proporre vecchie concezioni anche in fase di riabilitazione su impianti ed ecco quindi un notevole incremento di tutte quelle tecniche metal- free ( ossia prive di struttura metallica) sia nella semplice riabilitazione protesica su moncone naturale che su monconi avvitati a degli impianti osteointegrati. L’evoluzione dei materiali ci consente oggi di preparare manufatti anche molto estesi e con elementi intermedi cosa che fino a qualche anno fa era vista con grande circospezione non potendo contare su valutazioni temporali sufficientemente lunghe, ma oggi possiamo dire che questi materiali metal free sono del tutto sovrapponibili come resa meccanica alle strutture metalliche aggiungendo però una resa estetica notevolmente superiore ottenuta dal fatto che avendo un fondo bianco non è necessario stratificare gli opachi che devono coprire il fondo metallico e quindi il passaggio della luce sul manufatto risulta nettamente più naturale così come la possibilità di giocare con le caratterizzazioni e le trasparenze. Ciò che si è ottenuto nella protesi su elementi naturali è decisamente trasportabile nella protesi su impianti osteintegrati già a partire dall’ impianto stesso dove le case produttrici evolvono nel segno dell’estetica proponendo impianti con collari metallici molto ridotti o addirittura assenti (i cosiddetti bone-level) per preservare maggiormente la gengiva del paziente per poi ottimizzare il tutto con i […]

  • impianto all on four
    Protesi ancorate agli impianti: nuove soluzioni ed orientamenti Protesi ancorate agli impianti: nuove soluzioni ed orientamenti

    Protesi ancorate agli impianti: nuove soluzioni ed orientamenti

Protesi ancorate agli impianti: nuove soluzioni ed orientamenti

In questi ultimi anni c’è stata in odontoiatria  una evoluzione tecnologica decisamente importante stimolata dalle risultanze ottenute con la rigenerazione ossea ed in particolar modo con l’implantologia. Di questo chiaramente ne hanno beneficiato tutti i pazienti ed oggi ci occuperemo in particolar modo dei pazienti edentuli cioè coloro che non hanno denti in arcata e decidono di affrontare una riabilitazione tramite impianti osteointegrati e protesi totali. Infatti ancorare una protesi agli impianti consente di ovviare alla mobilità della protesi stessa e le correlate difficoltà masticatorie e nel caso dell’arcata superiore anche di non avere il palato.

In un precedente articolo si parlò di ancoraggio agli impianti sfruttando una barra ad essi avvitata 

ma possiamo anche ancorarla a dei piccoli bottoncini che vengono avvitati agli impianti e chiamati locator

oppure in alternativa avvitare direttamente la protesi stessa all’impianto attraverso la tecnica del all on four

 

Sicuramente l’ultima delle tecniche illustrate è quella che ha il vantaggio di non dover trattare la protesi come una classica dentiera cioè la rimozione e l’igiene della stessa anche per più volte al giorno ma di apprezzare e vivere il manufatto come una dentatura fissa.

Denominatore comune di questo tipo di approccio è sicuramente la grandissima stabilità dei manufatti rispetto ad una protesi tradizionale ma anche il fatto di richiedere necessariamente una prima fase chirurgica per posizionare gli impianti che però possono sfruttare zone dove anatomicamente la disponibilità ossea è […]

  • rx prima dell intervento
    Impianti Post estrattivi: Quando utilizzare questa tecnica Impianti Post estrattivi: Quando utilizzare questa tecnica

    Impianti Post estrattivi: Quando utilizzare questa tecnica

Impianti Post estrattivi: Quando utilizzare questa tecnica

Nella vastità delle tecniche sull’utilizzo degli impianti, una particolarmente utilizzata è quella di inserire l’impianto contestualmente all’estrazione dell’elemento dentario, tecnica denominata appunto POST – ESTRATTIVA. Va premesso che tale tecnica presuppone una adeguata anamnesi prima dell’ intervento in quanto la zona interessata deve essere completamente priva di ogni tipo di rarefazione ossea dato che l’osso circostante sarà completamente sfruttato per l’inserimento dell’impianto anche oltre l’apice naturale dell’elemento dentario che sarà estratto. Molto spesso questa tecnica si fa preferire nella sostituzione di elementi mono- radicolati o anche premolari mentre sui molari risulta leggermente più complesso dato che per la struttura pluriradicolata risulta più difficoltoso reperire una quantità sufficiente a dare stabilità primaria all’impianto che è poi il principale problema in questo tipo di riabilitazione implantare.

Va specificato che molto spesso risulta necessario anche effettuare una piccola ricostruzione ossea per non lasciare magari non coperte di osso alcune parti dell’impianto con conseguente compromissione della sua stabilità. Proprio per questo motivo a mio avviso la parte più importante dell’intervento risulta essere l’estrazione del dente in quanto bisogna preservare assolutamente la corticale sia vestibolare che linguale per aumentare la stabilità primaria dell’impianto e diminuire così la quantità di tessuto osseo da ricostruire. Analizziamo ora vantaggi e svantaggi di questa tecnica:

VANTAGGI

  • Unico accesso chirurgico
  • Completamento del lavoro in tempi più brevi
  • Possibilità di carico immediato con provvisori
  • Conservazione della cresta
  • Eventuali protesi mobili provvisorie da portare per tempi brevi
  • Spesso costi minori

SVANTAGGI

  • Valutazione molto approfondita con varie tecniche radiologiche
  • Preservazione volumi ossei durante l’estrazione
  • Riassorbimento perimplantare
  • Necessità di ricostruzione ossea comunque
  • Grande duttilità dell’impianto

Concluderei quindi dicendo che, sebbene questa tecnica sembra farsi preferire da un punto di vista della velocità del completamento del percorso terapeutico, rende necessario una attentissima valutazione in quanto bisogna comunque assicurare all’impianto condizioni […]

  • rx endorale
    Ricostruzione ossea dopo infezione: Posso poi mettere l’impianto? Ricostruzione ossea dopo infezione: Posso poi mettere l’impianto?

    Ricostruzione ossea dopo infezione: Posso poi mettere l’impianto?

Ricostruzione ossea dopo infezione: Posso poi mettere l’impianto?

Sempre più spesso nella nostra pratica quotidiana capita di dover estrarre dei denti che risultano completamente avvolti da infezioni ossee che ne minano la stabilità ed il supporto nell’alveolo. Questo è dovuto all’enorme crescita delle tecniche conservative ed endodontiche che consentono di preservare a lungo anche elementi con poca sostanza dentale per cui le estrazioni si rendono necessarie soprattutto su elementi che perdono il loro supporto parodontale a causa appunto di eventi infettivi. Molto spesso però queste infezioni causano delle lesioni ossee abbastanza estese che necessitano di un vero e proprio atto chirurgico per essere rimosse e di conseguenza lasciano un vuoto che deve essere colmato per ripristinare la corretta anatomia e consentire in futuro la sostituzione dell’elemento perduto con un impianto.

Ed è proprio questa la domanda che spesso ci sentiamo porre: si può mettere l’impianto in quella zona dove è stata fatta la ricostruzione? La risposta è certamente si….. L’importante è aspettare il giusto tempo affinchè il sostituto osseo utilizzato per la rigenerazione abbia la consistenza corretta per ricevere un impianto. Questo tempo può ragionevolmente aggirarsi intorno ai sei mesi con oscillazioni temporali influenzate dalla ampiezza della lesione, dalla collocazione nel mascellare superiore o sulla mandibola e dal tipo di materiale utilizzato per la rigenerazione che può richiedere tempi leggermente più lunghi della media. Una volta che l’impianto è stato inserito le procedure ed i tempi non subiscono alcun tipo di variazione rispetto ad un lavoro di implantoprotesi eseguito su un osso naturale.

E’ bene fare chiarezza su questo punto in quanto essendo l’implantologia una pratica sempre più utilizzata nel quotidiano,ci confrontiamo con la necessità di avere il corretto supporto osseo per procedere alla riabilitazione, con la conseguenza di un forte […]

Da | 25 febbraio, 2013|blog|0 Commenti
  • Immagine1
    Tecniche di stabilizzazione protesi totali: video intervista Tecniche di stabilizzazione protesi totali: video intervista

    Tecniche di stabilizzazione protesi totali: video intervista

Tecniche di stabilizzazione protesi totali: video intervista

TECNICHE DI STABILIZZAZIONE PROTESI TOTALI

protesi ancorate agli impianti

1° fase chirurgica (integrazione impianti osseo integrati circa 3 0 4) 3/4 mesi arcata anteriore – 5/6 arcata superiore
2° fase protesica – con ponti, pin, barra, bottocini automatici e altro –
3° realizzazione protesi (dentiera)

Vantaggi: stabilità eccellente

Requisiti: paziente edentulo (libero da denti) – disponibilità ossea
Durata Benefici: totale se sostanziata da frequenti visite di controllo (semestrali) e accurata igiene orale

 

Da | 2 febbraio, 2013|blog|0 Commenti
  • implantoprotesi
    Impianti e Protesi totale: una combinazione davvero interessante Impianti e Protesi totale: una combinazione davvero interessante

    Impianti e Protesi totale: una combinazione davvero interessante

Impianti e Protesi totale: una combinazione davvero interessante

Una delle primissime mail che ho ricevuto da un paziente mi chiedeva “ come faccio a rendere più stabile la mia dentiera?”.

In effetti questo è un problema molto sentito dai portatori di protesi totale alle prese con l’instabilità del manufatto associato spesso a difficoltà di masticazione ma anche con la formazioni di ulcerazioni dovute allo sfregamento della protesi sulla mucosa.

Una valida soluzione a tutto questo può essere far sostenere la protesi mobile dagli impianti osteointegrati. Infatti collocando quattro fixture nella zona anteriore della mandibola o del mascellare è possibile poi collocarvi sopra una protesi totale che rimanendo stabile aumenta notevolmente il confort del paziente all’atto della masticazione o della fonazione andando anche a risolvere il problema delle lacerazioni della mucosa ed eliminando definitivamente l’ utilizzo dell’adesivo per dentiere. Molto spesso capita che questa soluzione sia caldeggiata proprio da pazienti portatori di protesi da molti anni che vogliono risolvere o l’ingombro del palato oppure gestire meglio la stabilità della propria protesi che ne compromette la masticazione. Va precisato che questa soluzione non evita che in futuro il paziente possa decidere di sostituire la protesi mobile con un lavoro di protesi fissa (previa disponibilità di osso nei settori posteriori), risultando quindi un accettabile compromesso anche per coloro che nel corso degli anni decidono di migliorare “qualitativamente” la propria salute orale o cominciare con un approccio più morbido il loro percorso implantoprotesico.

Scendendo nel dettaglio possiamo dire che chirurgicamente collocando gli impianti nella zona interforaminale ( grosso modo la zona delimitata dai due canini) si eliminano tutti i problemi dovuti alla disponibilità di osso residuo in quanto non sono presenti strutture nervose od anatomiche da preservare ( nervo alveolare o forame mandibolare per l’arcata inferiore, seno mascellare per […]

Da | 2 febbraio, 2013|blog|0 Commenti
  • Sostituzione dente singolo
    Implantologia e Rigenerazione Ossea Implantologia e Rigenerazione Ossea

    Implantologia e Rigenerazione Ossea

Implantologia e Rigenerazione Ossea

Termini all’apparenza complicati che in realtà indicano tecniche per la sostituzione di denti mancanti o la conservazione di elementi affetti da malattia parodontale (comunemente conosciuta come “piorrea”).

IMPLANTOLOGIA: Con questa tecnica si sostituiscono i denti mancanti inserendo l’impianto direttamente nell’osso del paziente che così avrà sostituito artificialmente la radice dell’elemento dentale andato perduto. Il tutto poi sarà finalizzato in un secondo momento con la realizzazione di un elemento di protesi appena la fixture avrà integrato (in genere circa 3-4 mesi per l’arcata inferiore e circa 6 per quella superiore). Così come è possibile sostituire un elemento mancante l’implantologia ci offre la possibilità di ampie riabilitazioni potendo garantire al paziente un ripristino della corretta funzionalità masticatoria con una protesi FISSA. Non sempre però l’osso a nostra disposizione è sufficiente a ricevere la fixture e quindi è necessario porre in atto una terapia rigenerativa per il ripristino dell’ osso andato perduto con l’unica controindicazione di allungare i tempi con cui verrà ultimata la riabilitazione. Rialzo della cresta, rialzo del seno mascellare, espansione orizzontale dei mascellari sono le principali tecniche rigenerative che chiaramente andranno valutate caso per caso previa visione di una tc denta-scan indispensabile per una corretta programmazione del piano di trattamento. È bene precisare che tutti questi interventi sebbene possano sembrare particolarmente invasivi non provocano mai complicanze dolorose né intra, né post operatorie, inoltre la terapia prescritta consente un agevole decorso dell’intervento e la rimozione delle suture avviene dopo circa 10-14 giorni.

IMPIANTI DENTALI: LE DIVERSE SOLUZIONI

Sostituzione di più denti […]

Da | 25 gennaio, 2013|blog|0 Commenti