Chirurgia denti del giudizio

Estrazione denti del giudizio: intervento, criticità, rischi e post intervento.

L’estrazione di denti del giudizio inferiori rappresenta l’intervento più comune in chirurgia orale, e come tutti gli interventi chirurgici, si associa talvolta a complicanze più o meno gravi. Fra queste, la più temuta è il danno al nervo alveolare inferiore.

Nel corso degli ultimi decenni, grazie alla migliore capacità di individuare i casi a rischio e all’affinamento della tecnica chirurgica, la frequenza delle complicanze si è progressivamente ridotta.

L’estrazione dei denti del giudizio (detta anche avulsione) può essere eseguita a fini preventivi o curativi. Nel primo caso, un dente del giudizio può essere rimosso per salvaguardare la corretta posizione ed il giusto allineamento degli altri denti, minimizzando il rischio di malocclusione dentale e denti storti. Inoltre, un’estrazione precoce dei denti del giudizio (immediatamente dopo la loro estrusione dalla gengiva) può essere raccomandata dal dentista per limitare eventuali rischi e complicanze che potrebbero invece sorgere rimuovendo un terzo molare già completamente formato durante l’età adulta.

dente del giudizio parzialmente erotto

dente del giudizio parzialmente erotto

A scopo terapeutico, invece, l’estrazione dei denti del giudizio si rivela inevitabile nelle seguenti circostanze:

  • Affollamento dentale: questa condizione richiede l’estrazione dei denti del giudizio dato che può rendere difficoltosa la pulizia dentale quotidiana od interferire con la normale masticazione
  • Corrosione del dente adiacente: un dente del giudizio, ancora incluso nella gengiva, spinge prepotentemente contro le radici del dente adiacente, creando infiammazione e dolore tali da richiedere un’estrazione
  • Grave infezione al dente, carie, pulpite, ascesso dentale o granuloma al dente del giudizio: in questi casi, la rimozione del dente infetto si rivela l’unica soluzione adeguata. Un’otturazione od una devitalizzazione sarebbero, invece, interventi superflui per un dente del giudizio
  • Inclusione dentale: il dente del giudizio viene bloccato nel suo cammino di crescita e sviluppo dalla gengiva, rimanendo intrappolato all’interno dell’osso mandibolare o mascellare. Questa condizione espone il dente al rischio d’infezioni, carie, ascessi dentali e cisti
  • Infiammazione gengivale causata dal mal posizionamento di un dente del giudizio
  • Pericoronite dentale: un dente del giudizio parzialmente erotto può dar luogo ad un’infiammazione gengivale acuta molto fastidiosa e dolorosa
  • Rottura o scheggiatura del dente del giudizio

La visita specialistica del cavo orale supportata dallo studio radiografico permette al medico di valutare con precisione assoluta la posizione e la salute del dente del giudizio: in questo modo, è possibile comprendere se il dente da rimuovere è patologico o meno.

Il paziente deve essere messo al corrente di tutti i rischi e le complicanze che potrebbe correre dopo l’estrazione di un dente del giudizio.

L’estrazione di un terzo molare può dare origine a dolore post-intervento, piccole emorragie, alterare la posizione dei denti attigui e ridurre temporaneamente la capacità masticatoria.

Prima di procedere con l’intervento, è necessario – nonché indispensabile – rivolgere sempre al dentista tutti i dubbi, le preoccupazioni e le incertezze. Si raccomanda d’informare sempre il medico in presenza di allergie a farmaci o materiali (es. allergia al lattice, allergia al nichel), malattie (pregresse od in corso) ed un eventuale stato interessante (gravidanza presunta o in atto). Inoltre, è altrettanto importante riferire al dentista se si stanno assumendo farmaci per la cura di una data malattia.

L’intervento si articola nell’estrazione del dente del giudizio mediante appositi strumenti chirurgici. Qualora il dente del giudizio fosse ancora bloccato nell’osso, dente incluso, l’estrazione dev’essere preceduta dall’incisione della gengiva.

I denti del giudizio inferiori sono in genere più ostici da eliminare, in particolare se sono ancora incorporati nella mandibola. In simili circostanze, il dente viene generalmente ridotto in più pezzi al fine di facilitarne l’avulsione. Dopo l’estrazione del dente del giudizio, possono essere applicati alcuni punti di sutura per limitare quanto possibile il sanguinamento.

rx endorale denti del giudizio

rx endorale dente del giudizio anteriore

rx-endorale-particolare-dente-del-giudizio-inferiore

rx-endorale-particolare-dente-del-giudizio-inferiore

 

Chirurgia denti del giudizio

rx endorale denti del giudizio inferiori

Dopo l’estrazione di un dente del giudizio, la velocità di recupero è strettamente legata al grado di difficoltà dell’intervento: estrarre un dente del giudizio incluso (non ancora spuntato), per esempio, può talvolta risultare più problematico rispetto alla rimozione di un dente completamente erotto.

Dopo l’intervento di avulsione, il gonfiore – spesso associato a piccoli ematomi – costituisce un’eventualità piuttosto frequente; l’edema, tuttavia, tende a risolversi nell’arco di poco tempo (3-7 giorni). Entro certi limiti, anche le emorragie gengivali sono considerate una normale complicanza post-estrazione: quando è lieve, il sanguinamento si risolve entro le 24 ore dall’intervento.

Il gonfiore e l’emorragia gengivale dopo l’estrazione di un dente del giudizio vengono spesso accompagnati dal dolore, che raggiunge il suo massimo picco quando l’effetto dell’anestesia svanisce. L’assunzione di un antidolorifico prima che l’effetto dell’anestetico sfumi completamente si rivela estremamente importante per mascherare o ridurre il dolore.

Anche le infezioni costituiscono in genere un rischio piuttosto comune dopo l’estrazione di un dente del giudizio; tra queste, un ruolo di primo piano spetta all’alveolite, ovvero l’infezione dell’alveolo (la cavità ossea dove alloggiano le radici dei denti) e all’ascesso dentale.

In casi più rari, l’estrazione di un dente del giudizio (specie se incluso) può dar luogo alla formazione di cisti, cavità tondeggianti che si espandono progressivamente nell’osso, distruggendolo.

Nell’eventualità in cui, durante l’estrazione di un dente del giudizio, le radici dei molari (attigui al dente estratto) venissero lese o danneggiate, il paziente può andare incontro a complicanze. Tra queste, la più comune è senza dubbio la temporanea perdita di sensibilità del labbro o della lingua (al lato in cui si è estratto il dente del giudizio).

Per prevenire le complicanze post-estrazione, il paziente dev’essere attentamente edotto sul corretto comportamento da tenere: la messa in pratica dei seguenti consigli e l’osservanza di quanto suggerito dal medico possono senza dubbio velocizzare la guarigione e, soprattutto, minimizzare le complicanze e il dolore dopo l’estrazione di un dente del giudizio

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Leggi l’articolo del blog Dente del giudizio: Quando deve essere estratto?