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  • implantoprotesi
    Impianti e Protesi totale: una combinazione davvero interessante Impianti e Protesi totale: una combinazione davvero interessante

    Impianti e Protesi totale: una combinazione davvero interessante

Impianti e Protesi totale: una combinazione davvero interessante

Una delle primissime mail che ho ricevuto da un paziente mi chiedeva “ come faccio a rendere più stabile la mia dentiera?”.

In effetti questo è un problema molto sentito dai portatori di protesi totale alle prese con l’instabilità del manufatto associato spesso a difficoltà di masticazione ma anche con la formazioni di ulcerazioni dovute allo sfregamento della protesi sulla mucosa.

Una valida soluzione a tutto questo può essere far sostenere la protesi mobile dagli impianti osteointegrati. Infatti collocando quattro fixture nella zona anteriore della mandibola o del mascellare è possibile poi collocarvi sopra una protesi totale che rimanendo stabile aumenta notevolmente il confort del paziente all’atto della masticazione o della fonazione andando anche a risolvere il problema delle lacerazioni della mucosa ed eliminando definitivamente l’ utilizzo dell’adesivo per dentiere. Molto spesso capita che questa soluzione sia caldeggiata proprio da pazienti portatori di protesi da molti anni che vogliono risolvere o l’ingombro del palato oppure gestire meglio la stabilità della propria protesi che ne compromette la masticazione. Va precisato che questa soluzione non evita che in futuro il paziente possa decidere di sostituire la protesi mobile con un lavoro di protesi fissa (previa disponibilità di osso nei settori posteriori), risultando quindi un accettabile compromesso anche per coloro che nel corso degli anni decidono di migliorare “qualitativamente” la propria salute orale o cominciare con un approccio più morbido il loro percorso implantoprotesico.

Scendendo nel dettaglio possiamo dire che chirurgicamente collocando gli impianti nella zona interforaminale ( grosso modo la zona delimitata dai due canini) si eliminano tutti i problemi dovuti alla disponibilità di osso residuo in quanto non sono presenti strutture nervose od anatomiche da preservare ( nervo alveolare o forame mandibolare per l’arcata inferiore, seno mascellare per […]

Da | 2 febbraio, 2013|blog|0 Commenti
  • Sostituzione dente singolo
    Implantologia e Rigenerazione Ossea Implantologia e Rigenerazione Ossea

    Implantologia e Rigenerazione Ossea

Implantologia e Rigenerazione Ossea

Termini all’apparenza complicati che in realtà indicano tecniche per la sostituzione di denti mancanti o la conservazione di elementi affetti da malattia parodontale (comunemente conosciuta come “piorrea”).

IMPLANTOLOGIA: Con questa tecnica si sostituiscono i denti mancanti inserendo l’impianto direttamente nell’osso del paziente che così avrà sostituito artificialmente la radice dell’elemento dentale andato perduto. Il tutto poi sarà finalizzato in un secondo momento con la realizzazione di un elemento di protesi appena la fixture avrà integrato (in genere circa 3-4 mesi per l’arcata inferiore e circa 6 per quella superiore). Così come è possibile sostituire un elemento mancante l’implantologia ci offre la possibilità di ampie riabilitazioni potendo garantire al paziente un ripristino della corretta funzionalità masticatoria con una protesi FISSA. Non sempre però l’osso a nostra disposizione è sufficiente a ricevere la fixture e quindi è necessario porre in atto una terapia rigenerativa per il ripristino dell’ osso andato perduto con l’unica controindicazione di allungare i tempi con cui verrà ultimata la riabilitazione. Rialzo della cresta, rialzo del seno mascellare, espansione orizzontale dei mascellari sono le principali tecniche rigenerative che chiaramente andranno valutate caso per caso previa visione di una tc denta-scan indispensabile per una corretta programmazione del piano di trattamento. È bene precisare che tutti questi interventi sebbene possano sembrare particolarmente invasivi non provocano mai complicanze dolorose né intra, né post operatorie, inoltre la terapia prescritta consente un agevole decorso dell’intervento e la rimozione delle suture avviene dopo circa 10-14 giorni.

IMPIANTI DENTALI: LE DIVERSE SOLUZIONI

Sostituzione di più denti […]

Da | 25 gennaio, 2013|blog|0 Commenti
  • Immagine1
    Implantologia e Ricostruzione ossea: video intervista Implantologia e Ricostruzione ossea: video intervista

    Implantologia e Ricostruzione ossea: video intervista

Implantologia e Ricostruzione ossea: video intervista

Implantologia e Ricostruzione ossea

Implantologia – Ricostruzione – Rialzi creste – Rialzi seno mascellare – Denti del giudizio

Interventi chirurgia orale (sintesi generale) sala operatoria asettica – sala risveglio – impostazione ospedaliera per chirurgia orale.

Da | 2 gennaio, 2013|blog|0 Commenti
  • rx endorale denti del giudizio
    Dente del giudizio: Quando deve essere estratto? Dente del giudizio: Quando deve essere estratto?

    Dente del giudizio: Quando deve essere estratto?

Dente del giudizio: Quando deve essere estratto?

Spesso nella nostra pratica quotidiana ci imbattiamo in problematiche derivanti dal posizionamento dei denti del giudizio, sia quando sono normalmente erotti sia quando la loro eruzione è parziale o quando sono inclusi totalmente nell’osso. Nella gestione di questa problematica non esiste una strada univoca ma è fondamentale una valutazione sia della sintomatologia che può dare un errato posizionamento del dente, sia da eventuali terapie ortodontiche che debbano essere intraprese la cui gestione è affidata in equipe con il collega ortodontista.

Quando dunque estrarre il dente? Indicazione all’ estrazione è sicuramente la pericoronite frequente ossia l’infiammazione della mucosa intorno al dente del giudizio che provoca arrossamento della gengiva, gonfiore e conseguente dolore. Questo avviene soprattutto quando il dente è erotto solo in maniera parziale e la restante mucosa che copre la corona tende ad infiammarsi per l’inevitabile locus favorevole ad una azione batterica aggressiva. Altra indicazione può derivare da una inclusione totale o parziale che abbia danneggiato o essere potenzialmente dannosa per il dente adiacente. Infine può essere necessario estrarre un dente del giudizio se può causare interferenza o potenziale recidiva in una terapia ortodontica particolarmente complessa e la cui valutazione prescinde assolutamente da un consulto con il collega ortodontista che dovrà valutare se la presenza dell’elemento possa provocare difficoltà al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Spesso si nota una certa disinvoltura nel voler estrarre i terzi molari o denti del giudizio che a mio avviso andrebbe riconsiderata e contestualizzata in un ambito di stretta necessità in quanto ritengo questo intervento decisamente più invasivo per il paziente rispetto anche all’ inserimento di uno o più impianti  nella gestione del post operatorio sia da un punto di vista del dolore che dello smaltimento del gonfiore e della completa restitutio […]

Da | 2 gennaio, 2013|blog|0 Commenti