Implantologia

Implantologia dentale, osteointegrazione, impianti all in four e all on six, intervento e rischi.

L’implantologia dentale comprende l’insieme delle tecniche chirurgiche atte a ripristinare la corretta funzione masticatoria nei pazienti affetti da edentulismo totale o parziale. Mediate l’innesto chirurgico di impianti dentali metallici, nell’osso mandibolare o mascellare che permettono la connessione di protesi fisse o mobili, s’interviene per restituire la funzione masticatoria nei pazienti.

In situazioni ideali gli impianti possono essere direttamente posizionati e quando le condizioni locali e anatomiche lo permettono, è possibile posizionare gli impianti contestualmente all’estrazione di eventuali denti presenti non più stabili (impianti post-estrattivi), oppure eseguire la riabilitazione protesica contemporaneamente all’inserimento degli impianti (impianti a carico immediato), senza attendere ulteriori tempi di guarigione.

In caso di scarsa quantità o qualità di osso (atrofia) è opportuno procedere con un intervento di chirurgia orale: la rigenerazione ossea.

Il successo implantologico è preliminarmente condizionato dal raggiungimento della osteointegrazione, ossia la formazione di nuovo tessuto osseo intorno all’impianto, talvolta con presenza di tessuto connettivo in percentuali minime e variabili, a seconda della tipologia e del distretto osseo sede dell’intervento.

L’impianto può fallire, cioè divenire mobile e inidoneo a sostenere validamente un dente artificiale, non tanto per rigetto del sistema immunitario, quanto per un’incapacità della struttura ossea nel sopportare le forze trasmesse dai carichi masticatori provocata da cause diverse: chirurgiche, protesiche, infettive oppure perché non si verifica una corretta osteointegrazione.

Modernamente questo processo è denominato: osteointegrazione, ossia la formazione di nuovo tessuto osseo, talvolta con presenza di tessuto connettivo in percentuali minime e variabili, a seconda della tipologia e del distretto osseo sede di intervento.

L’impianto può fallire, cioè divenire mobile e inidoneo a sostenere validamente un dente artificiale, non tanto per rigetto del sistema immunitario, quanto per un’incapacità della struttura ossea nel sopportare le forze trasmesse dai carichi masticatori provocata da cause diverse: chirurgiche, protesiche, infettive oppure perché non si verifica una corretta osteointegrazione.

Gli impianti osteointegrati sono utilizzati in chirurgia orale per sostenere protesi dentarie di tipo fisso, oppure per ancorare protesi rimovibili altrimenti scomode ed instabili. Questo permette di ottenere delle riabilitazioni molto più funzionali e con una maggiore resa estetica rispetto al passato. La chiave dell’implantologia è il processo di osteointegrazione, un termine che serve per definire l’intimo rapporto che si forma tra l’impianto ed il tessuto osseo che lo circonda. Con l’utilizzo di impianti in titanio di particolare forma e superficie si crea con l’osso un rapporto estremamente stabile, tale da assicurare nel tempo la possibilità di sottoporre l’impianto alle forze masticatorie.

Gli impianti sono numerosissimi per forma e dimensioni, ma sono oggi tutti costruiti in titanio, un materiale metallico sperimentalmente molto ben tollerato dall’organismo; sono commercializzati anche impianti in ceramica ed in titanio rivestito di ceramica.

impianto-straumann

1. Dente naturale – 2. Impianto dentale Straumann – 3. Corona dentale

Per posizionare un impianto è naturalmente necessaria la presenza di una discreta quantità d’osso.

La mandibola e la mascella hanno osso differente per quantità e qualità; inoltre l’osso disponibile è diverso da paziente a paziente e, nello stesso paziente, da settore a settore del cavo orale. L’odontoiatra deve quindi scegliere la forma di impianto che meglio si adatta alle caratteristiche anatomiche della regione in cui il paziente necessita di tale intervento.

Nel nostro studio effettuiamo due metodiche implantologiche:

IMPLANTOLOGIA SOMMERSA  ”a due tempi“

Gli impianti sono a più componenti. Inseriti nell’osso, sono lasciati a riposo, sepolti, per alcuni mesi in  attesa della rigenerazione  ossea. Quindi viene avvitata la componente emergente (moncone), che porta la protesi (uno o più denti artificiali).

IMPLANTOLOGIA  A CARICO IMMEDIATO

Gli impianti non vengono lasciati sommersi per alcuni mesi ma eseguito l’intervento si procede alla rilevazione dell’impronta e al confezionamento della protesi. Questa tecnica deve però essere preceduta da attentissima valutazione radiografica e clinica ed in genere viene utilizzata in settori anteriori con elevata componente estetica.

logo straumann

Nel nostro studio utilizziamo esclusivamente impianti e materiali Straumann®, società leader globale per le soluzioni implantari, restaurative e rigenerative in odontoiatria. E’ dal 2011 il maggior produttore mondiale di impianti con un fatturato pari a circa il 20% del mercato globale. Fondata nel 1954 a Basilea in Svizzera, ha da sempre perseguito la filosofia dell’impianto one-stage con componentistica transmucosa, sebbene abbia recentemente introdotto anche impianti con tecnica sommersa two-stage. È anche una delle aziende che maggiormente investono nella ricerca: al 31 dicembre 2011 il sito Pubmed, che raccoglie tutti gli articoli medico-scientifici pubblicati nel mondo, alla voce Straumann Implant cita 246 articoli.

impianto-straumann

Attualmente,  l’utilizzo delle tecniche di implantologia dentale, restituisce una dentatura funzionalmente naturale nel rispetto dell’estetica e senza limiti di durata nel tempo.

L’implantologia risulta necessaria nei seguenti casi:

  • Edentulismo singolo

Quando manca un singolo elemento dentale in arcata, l’impiego delle tecniche implantari consente di ottenere il ripristino estetico e funzionale senza dover intervenire sui denti vicini attraverso la realizzazione di ponti.

  • Edentulismo plurimo

Quando vengono a mancare più elementi, anche inframmezzati a denti sani, la protesi fissa dentale tradizionale coinvolge molti elementi che potrebbero essere risparmiati, poiché devono essere trasformati in pilastri di ponte con tutte le possibili complicazioni (de cementazioni, carie secondarie, fratture). In questi casi gli impianti dentali rendono molto più semplice la risoluzione del problema.

  • Edentulismo totale

La mancanza totale di denti comporta spesso grossi problemi estetici e funzionali, come una cattiva masticazione e frequenti disagi durante il pasto. Inoltre nel tempo la mancanza di tutti i denti comporta un progressivo assottigliamento delle creste ossee; questo si traduce in una crescente instabilità con limitazioni sempre maggiori fino all’impossibilità di una corretta alimentazione. Gli attuali impianti osteointegrati sono stati sperimentati all’inizio proprio in pazienti edentuli ed hanno dimostrato un’ottima prognosi a lungo termine. In questo senso l’implantologia nel paziente totalmente edentulo favorisce la risoluzione anche dei problemi psicologici associati alla presenza di una protesi dentale.

In alcuni casi vi è la convinzione che una protesi rimovibile offra maggiori garanzie di igiene potendola togliere per pulirla. Questo è assolutamente falso e anzi, secondo studi microbiologici, la placca batterica trova maggiore facilità di crescita nelle porosità dei materiali utilizzati per le protesi rimovibili rispetto agli impianti osteointegrati.

COME SI PROTESIZZA SUGLI IMPIANTI

implantologia

protesi su impianti – dente singolo

Dente singolo
Quando l’impianto risulta integrato si procede alla fase di protesizzazione con la realizzazione di un moncone avvitato all’impianto e ricoperto dalla corona dentale.

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Ponte ancorato agli impianti

Ponte ancorato agli impianti
Quando bisogna sostituire più elementi dentali non è necessario riabilitare con un impianto per ogni dente mancante ma si può realizzare un ponte ancorato a degli impianti. Anche qui, dopo lo studio clinico del caso fatto in fase pre chirurgica che avrà determinato numero e lunghezza degli impianti, e dopo la successiva osteointegrazione, si procede alla fase protesica realizzando i monconi e fissando sopra di essi le relative corone.

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protesi ancorate agli impianti

Protesi ancorate agli impianti
Quando ci troviamo di fronte ad un paziente edentulo magari portatore di protesi già da molti anni, abbiamo la necessità di stabilizzare la protesi che ha in bocca. Quindi dopo aver messo gli impianti( di solito almeno quattro) viene realizzata una protesi ad essi ancorata o tramite una barra oppure tramite dei bottoncini chiamati pinlocator.

ALL ON FOUR E ALL ON SIX

I continui sviluppi della chirurgia implantare hanno permesso di creare moderne metodiche in grado di poter eseguire riabilitazioni complesse in tempi molto rapidi e con un risparmio economico per il paziente. Queste tecniche sono note con i nomi All On Four e All On Six.

Entrambe le tecniche sono dedicate a tutti quei pazienti che necessitano riabilitazioni totali delle arcate dentarie; ovvero che devono sostituire tutti gli elementi dentari o di una o di entrambe le arcate dentarie. Il nome delle tecniche si riferisce al numero di impianti utilizzati, da 4 a 6, per sostenere una protesi fissa da un minimo di 12 elementi. I vantaggi di queste metodiche sono:

  • velocità di esecuzione della parte chirurgica in quanto il numero di impianti è relativamente ridotto rispetto alle metodiche tradizionali.
  • il numero ridotto di impianti consente di eliminare i costi dovuti a chirurgia avanzata e relativi materiali rendo, così, tali terapie più accessibili.

all-on-four

Queste metodiche sono adatte anche in quei casi dove la ridotta quantità di tessuto osseo richiederebbe l’esecuzione di interventi aggiuntivi per preparare la sede di inserimento degli impianti (rigenerazione ossea). Risulta possibile, quindi, intervenire su una larghissima fetta della popolazione che necessità di riabilitazione implantare operando con minore invasività, riducendo a una soltanto il numero di sedute chirurgiche necessarie e intervenendo con maggiore sicurezza e rapidità. In ogni caso, è fondamentale rivolgersi a personale specializzato al fine di poter valutare e quindi scegliere la migliore soluzione per ogni singolo paziente.

Leggi gli articoli del blog sull’implantoprotesi>

RISCHI DELL’IMPLANTOLOGIA

La chirurgia implantare è sempre più utilizzata e, i manufatti oggi impiegati hanno raggiunto un livello di sofisticazione tecnologica tale da ridurre drasticamente i rischi legati all’utilizzo degli impianti. Fino a 10 anni fa il 10% circa degli individui portatori di impianti osteointegrati era soggetto a perimplantite o fallimento implantare. Oggi il rischio di perimplantite si manifesta solo nel 3% dei pazienti portatori d’impianti grazie ai progressi compiuti.

La perimplantite è principalmente dovuta a batteri che si accumulano a livello del cavo orale e sulla superficie degli elementi protesici e che, se raggiungono la superficie implantare, danneggiano i tessuti prossimi all’impianto stesso. La perimplantite è tuttavia l’ultimo atto di una serie di eventi che possono e devono essere intercettati molto prima, infatti, se non trattata nelle sue fasi iniziali, porta irrimediabilmente alla perdita dell’impianto. Ne consegue che una buona igiene orale è fondamentale per mantenere i tessuti perimplantari in un buono stato di salute.

Tutte le metodiche applicate durante sedute di igiene orale professionale sono idonee a rimuovere la placca e a prevenirne la formazione, ma va ricordato che la superficie implantare è molto più delicata del cemento radicolare, e quindi l’adesione della placca va gestita in maniera più scrupolosa.

Per quanto riguarda la prevenzione bisognerebbe comunque considerare tutti i pazienti con impianti ad alto rischio potenziale e inserirli pertanto in programmi di richiamo semestrale, in modo da poter agire tempestivamente nel caso in cui vi fosse un’evidenza precoce di perimplantite.

In queste occasioni si procederà alla rimozione di depositi duri e molli eventualmente presenti sulle diverse superfici e risulterà opportuno rinnovare la motivazione del paziente e istruirlo al mantenimento della corretta igiene orale domiciliare.

Appare utile effettuare anche il sondaggio perimplantare, una pressione laterale sulla gengiva effettuato con una sonda a livello dell’impianto, per verificare lo stato di salute dei tessuti perimplantari ed evidenziare eventuali cambiamenti.

Per ricevere maggiori informazioni sull’implantologia o per una consulenza gratuita potete contattare il nostro staff telefonicamente, inviando una e-mail o compilando il nostro form online.

Guarda la Video Intervista al Dott. F. Ferrazza sull’implantologia e la parodontologia>